“Non ho presentato ordini del giorno perchè sono assist al Sindaco per dimostrare quanto è buono, se è cosi buono smantelli i depositi Signor Sindaco”. Sono molto severe le parole pronunciate in Sala Rossa dal Consigliere Ubaldo Santi.

“Si tratta di smantellare i depositi chimici, è l’opzione zero, su questo tema il Partito Socialista italiano non scende a compromessi, il Ponente ci guarda con speranza e preoccupazione. E’ giunto il momento di cambiare rotta, non bisogna più riprodurre scenari che non tengono conto della sicurezza della comunità, siamo davanti ad un mostro giuridico, dove istituzione comunale ed commissariale si sono sovrapposte, consentendo a chi adopera l’una e l’altra delega di fare ciò che vuole”, ha aggiunto Ubaldo Santi.

“Una azione green forte e rigorosa, è di questo che ha bisogno Genova. Invece viene meno una vision futura della città, si sottovaluta il tema della sicurezza, che tenga conto della gente, si stanno creando attriti tra quartieri, come se le case fossero capannoni industriali, si fa finta di ascoltare dei cittadini e si tira dritto e basta, questa è una svolta autoritaria che non profuma di democrazia ma olezza di oligarchia, la vera green economy si fonda sulla salute delle comunità”.

“Lo smantellamento del polo chimico che noi domandiamo comprende anche il riassorbimento dei lavoratori, la questione è portare il tema sui tavoli ministeriali, chiediamo di operare in conformità e in linea con i principi della green economy e il pnrr, intervenendo per fermare il trasferimento dei depositi, perchè mettono a rischio la sicurezza della comunità”, ha ribadito Ubaldo Santi.

L’attacco frontale del consigliere comunale del Partito Socialista contro il Sindaco Marco Bucci ha lo scopo di aprire dei varchi di riflessione in merito ad una questione che effettivamente può condizionare in peggio le condizioni dell’ambiente e della vivibilità nei quartieri del Ponente cittadino.

Nonostante Marco Bucci abbia più volte affermato che suo compito è quello di rendere Genova sempre più green, sembra invece di assistere ai consueti schemi elitari di gestione della città, dove il Levante, culla dell’elettorato della ‘Genova bene’, conservatrice, che ha sostenuto fortemente l’elezione del Sindaco, viene puntualmente protetto da iniziative e speculazioni dalle potenziali negative ricadute urbanistiche che influenzerebbero in peggio la vivibilità dei quartieri, mentre il Ponente, multietnico e a minore reddito procapite, si trasforma a tappe in una cantina di comodo, pur di coprire le scelte sbagliate e le incapacità amministrative del Sindaco leghista.

Genova tutta, o è green, o non lo è. Il trasferimento dei depositi nel Ponente cittadino voluto dal Sindaco sono l’ennesima prova di arroganza e classismo partorita da una Maggioranza comunale che all’interno della Sala Rossa risponde più agli interessi dei soliti noti che alle esigenze della cittadinanza. Creare un clima di favoriti e svantaggiati è il frutto di una conduzione del capoluogo ligure che non ha saputo rimuovere dall’azione politica delle Destre quella malsana vocazione a fomentare disuguaglianze e conflitti sociali.

Fonte: farodiroma.it

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